La cosa più impressionante è vedere il pur bravissimo Danny De Vito protagonista di un film, nel quale il suo deuteragonista è il mitico Gregory Peck. Sono i segni dei tempi. Si tratta, infatti, di una commedia pervasa da un'energia che ha più contenuti di adrenalina che di umanità. Il film narra l'inarrestabile scalata dello scatenato De Vito, per impadronirsi di una azienda condotta con sistemi "liberali" dall'onesto Gregory Peck. In uno scontro finale, durante l'assemblea generale, i due metodi saranno a confronto. Un commovente Gregory Peck farà un discorso che è l'essenza dei personaggi da lui interpretati nell'arco di più di quarant'anni. Invano. Dopo Nixon e Reagan l'America ha cambiato volto. Vincerà De Vito. L'immoralità del film è talmente palese che ad alcuni spettatori potrà sembrare ripugnante.
